ITA
“GRAVA. sopralluoghi e materiali del promontorio della paura.”
è una post-investigazione che riflette sui meccanismi di terrore nelle terre della malavita. Il titolo fa riferimento al dossier del 2009 del comando dei carabinieri di San Giovanni Rotondo ( luogo di nascita dell’autrice), nella capitanata di Foggia, che dopo lunghe investigazioni sulle vicende di lupara bianca garganica, hanno portato al recupero di cadaveri nell’inghiottitoio dal nome “Grava di ‘Zazzano” nel comune di San Marco in Lamis.
La documentazione è avvenuta grazie alla presenza di un carabiniere che si è prestato allo svolgimento dell'indagine per un tracciamento geografico delle masserie dei mafiosi, dei summit tra capi e degli omicidi avvenuti dal 1978 ad oggi: una raccolta di materiali del Gargano al fine di mappare, decifrare e rendere visibili i luoghi di un promontorio che, per la sua orografia calcarea, costituita da grotte e da boschi fitti, si presta all’occultamento di cadaveri, al fine quindi, di tracciare quasi una morfologia della paura, istintiva e incarnata nelle forme della montagna stessa.
GRAVA è l’insieme di tutti il materiale acquisito durante l’intera operazione di indagine: trascrizioni di conversazioni registrate in loco, mappe dei percorsi stradali dei sopralluoghi, documentazioni fotografiche; materiale d’archivio concessomi dai carabinieri, riguardo l’operazione di recupero dei corpi presso la Grava di Zazzano e le trascrizioni di chat sull'app di messaggistica di Whatsapp, in cui avviene lo scambio di informazioni.
ENG
“GRAVA. inspections and materials of the promontory of fear.”
it is a post-investigation that reflects on the mechanisms of terror in the lands of the underworld. The title refers to the 2009 dossier of the carabinieri command of San Giovanni Rotondo (the author's birthplace), in the captainate of Foggia, which after long investigations into the events of Lupara bianca Garganica, led to the recovery of corpses in the sinkhole from the name “Grava di 'Zazzano” in the municipality of San Marco in Lamis.
The documentation took place thanks to the presence of a carabiniere who lent himself to carrying out the investigation for a geographical tracing of the mafiosi's farms, of the summits between bosses and of the murders that occurred from 1978 to today: a collection of materials from the Gargano in order to map, decipher and make visible the places of a promontory which, due to its limestone orography, made up of caves and dense woods, lends itself to the concealment of corpses, with the aim therefore of tracing almost a morphology of fear, instinctive and embodied in the shapes of the mountain itself.
GRAVA is the set of all the material acquired during the entire investigation operation: transcripts of conversations recorded on site, maps of the road routes of the inspections, photographic documentation; archive material granted to me by the carabinieri, regarding the body recovery operation at the Grava di Zazzano and the chat transcripts on the Whatsapp messaging app, in which the exchange of information takes place.
Grava, materiali e soprallugohi nel promontorio della paura 